copertina_libro_Orme..._ricalpestate_a_96_anni
cm 17x24 - 304 pag. - brossura

Pagine scritte a 96 anni
che sanno irradiare speranza e positive visioni
per il domani

“A tutti coloro che hanno camminato con me”

Questa dedica perché - a 96 anni - riandando a ricalpestare le orme che ho lasciato lungo il mio cammino, ho potuto e dovuto constatare che, oltre a tutti i passi che ho fatto di persona, io non sarei stato quello che ho potuto essere di decennio in decennio, né diventare quello che oggi sento di essere senza l’aiuto ed il sostegno di tutti coloro che ho trovato sul mio sentiero e che hanno camminato con me o accanto a me o addirittura anche solo pensando a me.

Mario Antolini Musón

Mario_Antolini_Muson

Scrivere e commentare i propri ricordi di vita, a 96 anni, e senza avere tra le mani nessun appunto scritto del proprio vissuto, diventa un’impresa non facile, poiché mi trovo a dover spaziare su tempi ormai troppo lontani dalla realtà del presente, per cui mi sento soltanto in grado di elencare rimembranze, che rimangono avvolte in impressioni evanescenti e prese in considerazione secondo ciò che sento pulsare dentro di me oggi, in tarda età, ed in una situazione ambientale e storica completamente cambiata e tanto diversa dai decenni del mio ormai lontano percorso di vita.
   […]
Nel corso della mia vita io ho fatto una sola scelta personale: quella, a quindici anni, di voler diventare missionario: è stata la sola, tuttavia, che mi è stato concesso di vivere soltanto per pochi anni e che non è risultata l’essenza basilare di tutta la mia lunga esistenza. Spesso, ancora oggi, mi sto chiedendo se non sia stato un mio personale. Chissà! Tutto il resto del mio cammino l’hanno giocato le “circostanze”, ossia quelle saltuarie “occasioni” che mi sono trovato lungo il mio sentiero a dover accettare e ad affrontare indipendentemente da una mia precisa scelta personale.

Mario_Antolini_Muson
Queste pagine sono, soprattutto, un atto d’amore per la terra nella quale Mario
si è speso con intelligente generosità. Aprono scorci e panorami che raccontano cultura,
snocciolando un insieme di particolari che sanno farti compagnia e risultare sempre nuovi a ogni passaggio. Dicono lo sguardo introspettivo di uno spirito che sa cantare, proprio come le acque che attraversano le nostre valli. Offrono, soprattutto, una geografia e una storiografia vissute, che rendono ragione della ricchezza culturale di una terra – quella giudicariese – legata ad alcune sue specifiche caratteristiche: terra di passaggio e confine, frontiera e guerre, esodi e abbandoni, emigrazioni e inondazioni, ritorni e ricostruzioni...
don Ivan Maffeis
Prefazione